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Un isolain cui poter stare…

Tra la nostra reazione automatica ed istantanea… fisica, verbale, mentale, emotiva, energetica, e lo stimolo esterno che l’ha causata, esiste un piccolo spazio. Un luogo ed un tempo infinitamente piccolo, da ampliare, in cui poter nutrire e far crescere il nostro Meditatore. Il Testimone.
 
Coltivare uno spazio interiore sempre più grande, illibato e silente. Un isola.
In cui poter… Stare.
 
@Wadi Jimal Island ♢

L’infinita vertiginedei sensi…

Sconfinati cieli azzurri precipitano lungo le falesia nel Blu intenso del mare… una piccola isola verde affacciata sul vuoto e sull’infinita vertigine dei sensi.

@Sardinia Island ♢

Estasianti mosaiciscrigni preziosi…

Non un’ isola… una maestosa ed imponente montagna protesa verso il cielo che precipita negli abissi. Verticalissime falesia penetrano il profondo Blu, ricco di anfratti e grotte intarsiate dai gioielli del mare. Estasianti mosaici di spugne, coralli, margherite decorati da cromie che danzano tra l’arancione il verde ed il viola. Scrigni preziosi.
 
@Marettimo Island ♢

Energia primordialein cui siamo immersi…

Elementari particelle d’energia vibrano nell’etere, come onde fluttuano nell’immenso mare dell’universo, tumultuoso, calmo ed in tempesta.
 
Ogni fotone, o quanto, respira con un ritmo proprio, ed i nostri limitati sensi umani possono solo percepire questo sussulto energetico come manifestazione del colore, recepito in diverse tonalità in base alla frequenza, al respiro proprio della particella.
 
Un’estasiante e limitata percezione dell’infinita energia primordiale in cui siamo immersi.
Il colore. Nutrimento Essenziale.
 
@Montecristo Island ♢

Si abbandonain un abbraccio eterno…

Mar Libico, in traghetto.
 
I miei sensi precipitano in questa immagine di immensa bellezza… lo sguardo immerso nell’atmosfera surreale, assorto come osservassi un dipinto di Klimt.
 
Una coppia di giovani viaggiatori si abbandona in un abbraccio eterno al sonno, cullati dall’armonico rollio del mare.
 
@ Chrissi Island ♢

Dove nessun importunopenetra…

La spasmodica ricerca della ‘mia’ isola nel Blu del Mare Nostrum, credo sia uno specchio del profondo bisogno di trovare nei tumultuosi abissi del mio essere l’isola di pace, di quiete imperturbabile… Casa.
 
Mia Atlantide perduta, ti incontro solo in eterni ed inaspettati attimi, ogni volta poi, ti dissolvi nel vuoto. Evanescente. Come trovarti?
 
Atlantide, isola perduta, é Dentro ognuno di noi. Un luogo illibato, dove nessun importuno penetra. Credo di averlo perduto. Lo cerco senza tregua.
 
@Levanzo Island ♢

Immobile, Lei, credo abbia avvertito la mia presenza…

Immersa, in una dimensione onirica senza tempo. L’ho incontrata nel Silenzio ovattato del suo Mare, in un abbraccio eterno di pochi secondi.
 
Protetta alle spalle da un arco naturale intarsiato di coralli, protende il suo sguardo materno senza fine verso l’orizzonte Blu del Mare aperto.
 
Immobile, Lei, credo abbia avvertito la mia presenza in un istante infinito. Una carezza, e poi su a cercare nuovo ossigeno di cui nutrirmi, verso la dimensione terrestre a cui appartengo.
 
In controluce, inondata dai raggi solari, una piccola sagoma umana adagiata sulla superfice marina mi attende.
 
@Lampedusa Island ♢

Un mare che si sente scorrerenelle proprie vene…

La cura, la dedizione, l’attenzione ecologica ed artistica verso l’ambiente in cui si vive denota necessariamente il livello di coscienza collettivo di una comunità.

Ed il campo evolutivo di una comunità é specchio dell’apertura di cuore e della consapevolezza delle singole persone che lo compongono.

Non vi é divisione alcuna. Tutto é interconnesso.

Vi sono luoghi… piccoli lembi di terra dove la sublime, maestosa e creativa opera di Madre Natura convive con la miseria, la bruttezza e l’avidità umana… manifesta nel modo in cui non valorizza e deturpa l’ambiente circostante.
Contrasti violenti, ancor più accentuati che in altri luoghi.

Percepire se stessi come parte del Blu… parte del Mare che si sente scorrere nelle proprie vene e detestare allo stesso tempo la parte della società crudele ed inconsapevole che tenta costantemente di devastare questo luogo.

Che l’umanità intera possa un giorno comprendere e proteggere l’immensa ricchezza che ci é donata. Ti Amo Scoglio.

@Lampedusa Island ♢

Il percorso che ci porterà a casa…

Abbiamo pretese ed aspettative perché siamo terrorizzati all’idea di lasciare andare il controllo…e permettere che la vita e le persone si esprimano per come realmente sono.

Questo bisogno continuo di vedere gli altri come noi li desideriamo e non come sono realmente, ci acceca. Genera continue proiezioni illusorie.

Lasciare andare, scorrere, fluttuare leggeri… ed osservare gli eventi con discernimento interiore è l’unico modo per incontrare la Realtà.

Quando spostiamo l’attenzione dall’esterno all’interno di noi stessi, cominciamo il percorso che ci porterà a Casa.

@Caprera Island ♢

Voglio ­che questo delizioso coloresi sciolga dentr­o me…

Sarà il fuso orario, il volo notturno, intontito. Sveglio al­le quattro di mattina rifiuto la realtà.
 
Socchiudo le palpebre­ e vedo ancora…
la luce accecant­e irradiata dalle ill­ibate e bianche spiag­ge, l’eleganza del vol­o di un airone su lag­une deserte lambite ­da un angelico Azzurr­o… indescrivibile. Mi lascio cadere i­nginocchiandomi, lecc­o ed assaggio l’acqu­a salata per poter immergermi ancor più i­n questa bellezza. È buona. Voglio ­che questo delizioso colore si sciolga dentr­o me.
 
Il profilo morbid­o delle nuvole carich­e di umidità all’ori­zzonte si staglia sul­ Blu intenso del ciel­o, la coreografia de­llo scuro profilo di ­giocosi delfini che s­altano in sincronia m­entre esplode infuoca­to il tramonto sullo ­sfondo.
 
L’ elegante danza ­di un enorme manta a ­dieci metri di profondit­à, ed il mio buffo tentativo di accarezza­rla… piccolo uomo.
 
Giardini di coral­lo, ogni immersione ­incontra esperienze s­ensoriali diverse, colori e forme mai ugua­li, pesci pappagallo­ divorano il reef, si­nuosi tentacoli di anemoni sfiorano ed avvolgono piccoli pesci ­pagliaccio, pesci angelo fluttuano nel vuoto, penetro banchi di piccoli neo­n azzurri che s’aprono senza sforzo per po­i ricomporsi alle mie­ spalle, lo sguardo verso il mare aperto attende,­ brama… e teme, l’in­contro con lui, il signore dei mari con le sue movenze sinuose, tetre ed eleganti.
 
Devo respirare. Abbandono momentaneamente questo mondo onirico, risalgo in su­perficie. Il sole crea gio­chi di luce, anima frammenti luminosi pro­iettati sulla superficie dei coralli, cristalli liquidi.
 
Il delicato e cos­tante massaggio della­ finissima sabbia cor­allina sui piedi, sempre nudi anche sul le­gno fresco e umido de­l pontile, lineamenti del vi­so rilassati, crespi ­e scuri capelli, trat­ti somatici indiani, pescherecci di l­egno fatiscenti galle­ggiano nell’atmosfera­ senza tempo.
 
Sollevo le palpebr­e… ed in tangenziale­ vedo lucidamente la ­follia umana.
 
Labirinti di ceme­nto grigio sovrastano­ ogni orizzonte, la natura stuprat­a fino alla radice di­ un albero imprigiona­to nel contorno dell’­asfalto, enormi insegne luminose impongono il l­oro Logo, il loro pro­dotto, la loro Religi­one. Dio ucciso in ogn­i chiesa, e Gesù anc­ora agonizzante in croc­e per il suo messagg­io mai compreso. Sacchetti di plas­tica colmi di dignità e dolore di senzatetto in biciclett­a al freddo. A loro non è da­to di dividere la fet­ta suntuosa della tor­ta.
 
Socchiudo nuovament­e gli occhi…
 
Di sera­ al pontile. Avare labbra, volgari­, presuntuose ed arroganti, contornate da pelle perennemente abbronzata, raccontano, saccenti­, del mondo, della vi­ta, illudono se stess­i di aver davvero via­ggiato e conosciuto. Pantaloni sempre bia­nchi, golfini legati in spall­a, capelli laccati al­ vento troppo belli ­e folti, vestiti griffati avvolgono le giovani e b­elle mogli. I dollari infilati c­on invadente superbia­ senza rispetto alcu­no nella tasca dei poveri inservienti loc­ali, sono pura violenza, è disprezzo pe­r creare ancor più d­ivario sociale, é la goffa volontà di sentire la tua mediocre esistenza più­ importante.
 
Scalzo, emozionato ­come un bimbo, mi sfi­lo la maglia rapidame­nte, mi tuffo con i jeans­ per nuotare sottacqua con la M­anta che continua a d­eliziarci con raffina­te evoluzioni. Temo l’attività intensa notturna degli squali, ne scorgo una decina… m­a l’amore per Lei è ­più forte.
 
Tu, questo, sessantenne arrogante ed avido, non puoi farlo.­ Non immagini neanche ­cosa sia.
 
@Kudafinolu Island ♢

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