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Quante tempestedovrà ancora attraversare la nostra anima…

A volte, dolore e tragedia possono essere semi da cui può fiorire immensa Bellezza.

In una nottata senza luna una motonave salpata dalla Turchia trasporta sigarette di contrabbando, tallonata dalla guardia costiera decide col mare in tempesta di nascondersi in una profonda baia protetta da candide e verticalissime falesia color avorio. É una zona di secca, l’imbarcazione si arena inesorabilmente.

Per decenni il perpetuo fluttuare incessante delle onde, delle correnti, della risacca… e del soffio divino sul relitto, formano una spiaggia bianca, pura ed illibata.

Quante tempeste e naufragi dovrà ancora attraversare la nostra anima prima di giungere in acque sicure? …forse sono proprio le intemperie dell’esistenza lontane dai territori conosciuti della nostra anima che più ci nutrono e che ci donano poi la quiete meditativa nelle calme acque del porto.

@Zacinto Island ♢

Avvolgere nel proprio gremboun microcosmo liquido e salato…

Adoro la parte maschile che ho sviluppato negli anni nel mio essere biologicamente Uomo, ma spesso ho desiderato, e talvolta desidero, essere Donna… per il dono della Creazione che le é stato conferito.
 
La donna non é solo una Creatura, é la Creatrice.
Vagamente posso solo immaginare quali estasianti sensazioni si possano percepire nel crescere una Vita dentro se. Essere tramite dell’atto Sacro per eccellenza: la Maternità.
 
Avvolgere nel proprio grembo un microcosmo liquido e salato, magico come il Mare, che accoglie e protegge la nuova Vita. È commovente il solo pensiero… e dinnanzi a questo miracolo mi sento tanto piccolo.
 
Mare… qualche settimana fa al molo della piccola isola. All’imbrunire di ogni giornata mentre i vigorosi pescatori si preparano per uscire in barca, le donne con i figli si dispongono lungo il molo con lenze, ami e piccole esche. La quantità e dimensioni dei pesci in quel tratto di mare di cui conosco i fondali é irrisoria. Il pescato consisteva in qualche piccolo pesciolino che si dibatteva nel secchiello soffocato agonizzante e qualche altro più fortunato che veniva istantaneamente ucciso.
 
Osservavo le donne mentre ripetevano meccanicamente gesti disarmonici, emulando inconsapevolmente una tradizione. Nei loro volti non vi era parvenza alcuna di maternità e femminilità. Traspariva dalle loro movenze una forte dissonanza… la donna Creatrice e portatrice di Vita che uccide la stessa in un altro essere.
 
Per l’uomo credo sia diverso, a livello ancestrale ha sempre avuto il compiuto di uccidere per sfamare, mentre la madre proteggeva e nutriva i figli, ma una Donna… una Mamma non può uccidere la Vita.
 
Una Donna che uccide la vita uccide anche in se la femminilità e la Sacra maternità di cui è preziosa portatrice. E anche una donna che si nutre di animali e quindi delega altri per ucciderli, a livello vibrazionale, sta uccidendo la Dea femminea e materna in se.
 
Che gioia immensa e che ricchezza sono per l’umanitá intera le Mamme. Soprattutto le Mamme che onorano e proteggono la Vita. Ogni forma di Vita.
 
@Psara Island ♢

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