Il Reef è il confine del violento contrastotra la miseria umana e la perfezione della natura…

Brucianti labbra arse al sole, secche e serrate. Lentamente faccio scorrere la lingua sulle screpolature soffermandomi su quelle più profonde… sapore del sangue in bocca, accenno un sorriso. Bocca impastata, deglutisco saliva mista a sabbia.
 
Il dannato vento del nord impera, inondando ogni baia, ogni costa, ogni duna. Occhi perennemente socchiusi si difendono dalla luce e dalla terra.
 
Aggrappati alla vita… sopravvivono le radici di solitari ed aridi cespugli, cani randagi assetati alla ricerca del nulla, cammelli esausti terrorizzati dalla presenza umana… e sguardi intrisi di fatica di beduini assieme alle braccia protese delle loro bimbe scalze che ti porgono il palmo della mano aperta.
 
Assetato e sterile suolo, arida tavola sabbiosa bruciata al sole, Deserto di anime, lembo di terra dimenticata da Dio. Non è luogo questo per uomini gentili.
 
Trionfa invece, qualche centinaio di chilometri a nord, la diabolica ed avida macchina del consumismo con resort lussuosi, piscine sempre pulite ed inservienti gentili e sorridenti… con le scarpe logorate dalla miseria. Inconsapevoli uomini si godono questo artificioso e falso eden.
 
Io sto nella terra di mezzo. Nell’eterno e labile confine tra paura e coraggio, tra agio personale e profondo senso di giustizia universale.
 
Sono complice … complice e comunque responsabile della distruzione di mia Madre Terra. La passiva omertà a cui mi sto unendo in questa sceneggiatura umana chiamata “società”, mi sta logorando interiormente.
 
Ogni volta che accendo una fottuta lampadina per illuminare una stanza di casa sto consumando petrolio … lo stesso che sta inquinando gli oceani… lo stesso che farà morire agonizzando il delfino, l’Angelo grigio con cui oggi vorrei nuotare. Odio i crimini commessi quotidianamente a Gaia, l’anima di nostra Madre Terra.
 
Mi rifugio quindi nell’eterna e benevola Bellezza della Natura facendomi nutrire da essa. Spalle al deserto, mi dirigo verso la costa… il Reef è il confine del violento contrasto tra la miseria umana e la perfezione della natura, tra l’acre colore del deserto e l’incantevole blu del mare.
 
Un tratto di costa incontaminato, illibato in cui mi immergo con profonda gratitudine e preghiera. Una Bellezza suprema, estatica… indescrivibile. Il mio primo incontro avviene su un fondo sabbioso a 5 metri di profondità con un’elegante ed enorme razza, più lunga di me, che si lascia avvicinare facendosi accarezzare dolcemente… le Ali.
 
@Qulaan Island ♢

 

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